Community

La rete delle scuole

Fare rete: il primo passo verso una cultura davvero sostenibile.

Il primo ad aver scelto di abbracciare il modello della Sustainable Development School è  l’Istituto Marcelline Tommaseo di Milano. Il motivo?  Offrire ai suoi studenti un percorso di istruzione innovativo e concreto, capace di educare ad affrontare la complessità della realtà in modo cooperativo, attivo e responsabile, aprendo ad una visione di progresso partecipato e solidale.
In breve tempo altre scuole hanno mostrato interesse: la prima richiesta di conoscere più da vicino il modello è arrivata dall’Argentina. Un rete di istituzioni di Mar del Plata – tra cui il Cegcen, centro studi promosso dall’Università locale e il Municipio – attenta a promuovere programmi di sviluppo sostenibile su tutte le realtà territoriali, ha chiesto di poter aderire al modello e di promuoverlo in due scuole primarie municipali nella complessa periferia della città.
Poi è stata la volta di due scuole cattoliche paritarie di Mantova e di Castiglione delle Stiviere: la Istituti Redentore e il Collegio delle Vergini.

Nel 2020 aderiscono alla rete anche le 8 scuole dell’infanzia gestite dal Comune di Mantova. 

Al plurale si ragiona meglio.

E’ molto bello veder crescere la Community della Sustainable Development School. E’ il nostro modo di prenderci cura dell’umanità e così contribuire alla promozione di un futuro sostenibile.
Le scuole che entrano a farne parte della Community condividono partnership e best practice e promuovono iniziative congiunte per l’educazione allo sviluppo sostenibile.
Pensiamo che la forza del modello Sustainable Development School stia proprio nella sua capacità di rispondere ai bisogni educativi attuali più profondi. Non c’è territorio e situazione socio-economica che non debba avere a cuore il futuro delle nuove generazioni e non c’è realtà scolastica che, volendo rispondere con serietà e responsabilità al proprio compito, non debba avviare continui processi di cambiamento affinché i suoi studenti abbiano una formazione curata e adeguata alla realtà che vivono.

Partnership for the Goals

Lo richiede il Goal 17 dell’Agenda 2030 nei sotto target 16 e 17:

“migliorare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, integrandolo con partenariati multilaterali che mobilitano e condividono conoscenze, competenze, tecnologie e risorse finanziarie per sostenere il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutti i paesi; 

incoraggiare e promuovere efficaci partnership di tipo pubblico , pubblico-privato, e civili tra società, sulla base dell’esperienza e delle strategie di resourcing proprie del partenariato”

I primi mesi di vita della Sustainable Development School e la sua presentazione ai diversi esponenti del mondo della ricerca, delle aziende e della progettazione educativa hanno consentito di avviare immediate collaborazioni sul territorio nazionale con cui poter declinare a livello locale la pianificazione delle attività per il raggiungimento degli obiettivi progettuali.

    La logica del network e della cura delle relazioni sono alla base di qualsiasi approccio voglia definirsi sostenibile. Per questo, il patrimonio di collaborazioni avviate con aziende, realtà istituzionali, fondazioni private e pubbliche, viene immediatamente messo a disposizione della rete di scuole che si avvicinano al modello. Lo sforzo richiesto agli aderenti è quello di ottimizzarlo per la costruzione di nuove complicità progettuali allontanandosi dalla logica della semplice sponsorizzazione o del patrocinio.

  E’ così che la logica delle reti, più volte esperita, si arricchisce di nuovi significati.